{"id":755,"date":"2010-10-29T15:33:53","date_gmt":"2010-10-29T13:33:53","guid":{"rendered":"http:\/\/www.shaleku.it\/wordpress\/?p=755"},"modified":"2010-10-29T15:36:57","modified_gmt":"2010-10-29T13:36:57","slug":"profughi-eritrei-in-libia-interviene-la-commissione-europea","status":"publish","type":"post","link":"http:\/\/www.shaleku.it\/2010\/10\/profughi-eritrei-in-libia-interviene-la-commissione-europea\/","title":{"rendered":"Profughi eritrei in Libia: interviene la Commissione europea"},"content":{"rendered":"<blockquote>\n<p style=\"text-align: justify;\">\u201cOra abbiamo l’Onu, la Commissione europea e numerose organizzazioni per i diritti umani che seguono i profughi eritrei ed\u00a0\u00e8 impensabile\u00a0un’azione di rimpatrio coatto\u201d: \u00e8 soddisfatto\u00a0Roberto Malini\u00a0del Gruppo EveryOne dopo aver ricevuto un’importante lettera dal Direttorato Medio\u00a0Oriente e Sud del Mediterraneo della Commissione europea.<\/p>\n<p style=\"text-align: justify;\">Gli oltre 200 profughi eritrei\u00a0che hanno vissuto quest’estate l’inferno (il respingimento dall’Italia, la prigionia nei lager di Gheddafi, la fame, la sete, le\u00a0violenze da parte della polizia libica…)\u00a0vedono sfumare il pericolo pi\u00f9 grande, quello di essere rimpatriati in Eritrea dove rischiavano di finire in\u00a0altri campi di concentramento, nelle mani di altri torturatori, a subire violenze o anche a trovare la morte. Questa prospettiva agghiacciante sembra\u00a0essersi allontanata definitivamente, anche\u00a0grazie alla mobilitazione\u00a0lanciata da Gruppo EveryOne\u00a0e da NoirPink – modello Pandemonium che ha\u00a0ottenuto l’attenzione\u00a0prima dell’Alto Commissario Onu per i Rifugiati\u00a0e ora della Commissione Europea.<\/p>\n<p style=\"text-align: justify;\"><!--more--><\/p>\n<p style=\"text-align: justify;\">\u201cLa Commissione europea ha espresso al governo libico la disponibilit\u00e0 ad assistere le autorit\u00e0 in ogni passo\u00a0riguardante i diritti degli eritrei. Questo caso evidenzia come sia\u00a0ormai necessario stabilire un dialogo fra\u00a0Libia e Unione europea\u00a0e un’effettiva collaborazione su questa delicata materia, per stabilire procedure\u00a0efficaci\u201d scrive il Direttorato Medio Oriente e Sud del Mediterraneo a Roberto Malini.<\/p>\n<p style=\"text-align: justify;\">\u201cLa Commissione ha recentemente raggiunto un accordo per definire un programma formato da una serie di\u00a0iniziative mirate a rendere efficace il dialogo e la cooperazione nell’area delle migrazioni. E’ un’agenda che tocca\u00a0vari aspetti, come la protezione dei rifugiati, il miglioramento delle condizioni di vita nei centri di detenzione, i\u00a0rimpatri volontari, la gestione dei flussi regolari e irregolari, il controllo dei confini, la cooperazione per lo sviluppo\u00a0dell’Africa Subsahariana. La Commissione \u00e8 convinta di poter\u00a0iniziare la cooperazione per la protezione dei\u00a0rifugiati nei mesi prossimi\u201d scrive ancora il Direttorato della Commissione europea<\/p>\n<p style=\"text-align: justify;\">Inutile negare il fatto che la situazione dei profughi eritrei sia ancora molto\u00a0difficile: dopo essere stati liberati dai campi di prigionia ed aver ottenuto un\u00a0permesso di soggiorno temporaneo, sono stati abbandonati a loro stessi in\u00a0Libia,\u00a0senza un soldo e senza alcun mezzo di sostentamento. E’ un punto che desta preoccupazione nella\u00a0stessa Commissione, come la mancanza di garanzie che gli eritrei potranno, come pure previsto dal diritto\u00a0internazionale, fare domanda di asilo politico.<\/p>\n<p style=\"text-align: justify;\">La Commissione, inoltre, denuncia come le organizzazioni non governative attive nel campo dei diritti umani\u00a0\u201cnon sono in grado di monitorare la situazione nei centri [di detenzione] sul territorio libico a causa della difficolt\u00e0\u00a0a ottenere autorizzazioni alle visite da parte delle autorit\u00e0 libiche\u201d. Con la complicit\u00e0 delle istituzioni italiane, la\u00a0Libia, sul fronte dei diritti, rimane un’inquietante buco nero. Che, almeno questa volta, \u00e8 stato trafitto dal\u00a0raggio di luce che tutti insieme abbiamo acceso\u00a0con le nostre lettere. La battaglia, per\u00f2, \u00e8 ben lontana dall’essere\u00a0conclusa…<\/p>\n<p style=\"text-align: justify;\">Le violazioni dei diritti delle donne che fuggono da paesi in crisi umanitaria sono purtroppo una prassi, da parte delle autorit\u00e0 italiane, che hanno dimenticato ormai anche il pericolo di subire abusi e il bisogno di protezione che riguardano gli individui pi\u00f9 deboli. Contemporaneamente alla difficile campagna per i rifugiati eritrei in Libia, abbiamo inseguito con determinazione un’altro traguardo vitale: evitare la deportazione da Rieti di\u00a0Saba Gdey, una donna coraggiosa che, dopo aver subito prigionia, tortura, stupri e altri trattamenti inumani nel suo paese e in Libia, ha raggiunto le coste di Lampedusa grazie a un pericoloso \u201cviaggio della speranza\u201d.<\/p>\n<p style=\"text-align: justify;\">Con un’azione fulminea il Gruppo EveryOne e altre Ong hanno evitato l’imminente deportazione in Libia – e di l\u00ec in Eritrea – della donna. A Rieti, dove viveva, Saba \u00e8 stata arrestata in base alla legge 94\/2009, per il \u201creato di clandestinit\u00e0\u201d e il suo rimpatrio coatto era gi\u00e0 deciso. Dietro una mozione di EveryOne, Agenzia Habeshia e alcune associazioni umanitarie di Rieti, i parlamentari radicali hanno presentato tempestivamente un’opposizione alle autorit\u00e0 reatine e un’interrogazione al ministro degli Esteri, salvandole la vita: per ora la pericolosa deportazione \u00e8 stata scongiurata. Non bisogna per\u00f2, neanche qui, allentare la vigilanza.<\/p>\n<\/blockquote>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"<p>\u201cOra abbiamo l’Onu, la Commissione europea e numerose organizzazioni per i diritti umani che seguono i profughi eritrei ed\u00a0\u00e8 impensabile\u00a0un’azione di rimpatrio coatto\u201d: \u00e8 soddisfatto\u00a0Roberto Malini\u00a0del Gruppo EveryOne dopo aver ricevuto un’importante lettera dal Direttorato Medio\u00a0Oriente e Sud del Mediterraneo della Commissione europea. 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